Il capitale umano non costa un capitale

La Formazione 4.0 tra agevolazioni del Pnrr e le misure a tutela del Made in Italy

Non ci sono alternative. Le vie di fuga sono inesistenti. I piani alternativi, più semplici, servono a poco o nulla. Se fino a poco tempo fa i momenti dedicati si trasformavano in ore di pausa, chiacchiere tra colleghi o occasioni per schiacciare un pisolino, attualmente i percorsi di formazione aziendale risultano indispensabili.
Al di là del settore in cui opera l’attività, le competenze si stanno evolvendo e continueranno a farlo. Appare dunque fondamentale che i lavoratori siano adeguatamente formati per affrontare le nuove sfide e sfruttare le opportunità offerte dalle innovazioni.
La Formazione 4.0 si riferisce all'utilizzo delle tecnologie avanzate, come intelligenza artificiale, apprendimento automatico, realtà virtuale e aumentata, per migliorare il processo di apprendimento e produttività sul posto di lavoro. Queste tecnologie offrono esperienze di apprendimento interattive, coinvolgenti ed efficaci, consentendo ai dipendenti di acquisire conoscenze e competenze in modo flessibile e personalizzato.

Esempi pratici sono i corsi online: piattaforme web (tra le più popolari Udemy, Coursera, Pluralsight, LinkedIn Learning) che offrono una vasta gamma di corsi interattivi, spaziando dal business al marketing, dal design alla psicologia del lavoro, dalla cybersecurity al data science. Quest’ultimo è sempre più richiesto, si tratta di un campo interdisciplinare che combina statistica, matematica e informatica per estrarre informazioni significative dai dati. Si concentra sull'analisi dei dati stessi, identificando modelli, tendenze e correlazioni al fine di guidare decisioni e risolvere problemi complessi.
Altri strumenti della Formazione 4.0: utilizzando realtà virtuale e aumentata, i dipendenti possono partecipare a simulazioni realistiche che mettono loro di fronte a situazioni di lavoro complesse. Queste esperienze immersive consentono di acquisire competenze pratiche e prendere decisioni basate sulla reale esperienza di lavoro.
Inoltre, ci sono programmi di mentoring e coaching con cui i partecipanti sono guidati e supportati all'interno dell'azienda da professionisti esperti. Questi “mentori” forniscono orientamento e condividono conoscenze con i dipendenti più giovani. Le imprese possono anche creare programmi di formazione sullo sviluppo di competenze specifiche richieste dall'organizzazione come workshop, sessioni di formazione in aula, progetti di team per promuovere la crescita del personale. Altra leva di grande rilevanza è rappresentata dalle collaborazioni con istituti di ricerca e università, istituendo partnership per offrire programmi di formazione congiunti e beneficiare della ricerca accademica.

Per rendere concreta la Formazione 4.0, esistono molte agevolazioni per le imprese italiane a cominciare dalle opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (www.italiadomani.gov.it/content/sogei-ng/it/it/il-piano/missioni-pnrr/digitalizzazione-e-innovazione.html). Una delle principali è il sostegno finanziario. Attraverso i fondi del Pnrr, le aziende possono accedere a risorse per sviluppare programmi di formazione mirati e adatti alle loro esigenze specifiche. In tal modo si possono coprire costi per l’aggiornamento, acquisto di attrezzature o tecnologie necessarie per la formazione e anche l'assunzione di consulenti esterni per fornire competenze specialistiche.
Il Pnrr inoltre favorisce la collaborazione attraverso reti di imprese, associazioni di categoria e cluster industriali, con cui le Pmi possono lavorare insieme e sviluppare programmi di formazione condivisi, riducendo i costi e massimizzando le iniziative.

A questo programma si aggiunge il credito d'imposta per la Formazione 4.0, previsto dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, riconosciuto in misure che vanno dal 30 al 70% delle spese ammissibili. Tra queste, le spese per i formatori, materiali e forniture per il progetto, ammortamento di strumenti e attrezzature per la quota da riferire all’uso per il pianto di formazione, costi di personale relativi ai partecipanti, spese amministrative, locazione (maggiori info su www.mimit.gov.it/it/incentivi/credito-d-imposta-formazione-4-0).

Impiegare risorse nella formazione aziendale consente un miglioramento della produttività, dell'efficienza e della qualità del lavoro svolto dai propri dipendenti. Da una recente indagine del Centro Studi delle Camere di Commercio “Guglielmo Tagliacarne” (www.tagliacarne.it) emerge che su un campione di 4.000 imprese nel settore manifatturiero e dei servizi, il 46,5% delle aziende che investono in formazione e digitale prevede di migliorare nel 2023 i risultati produttivi del 2019. E il 30,7% che sta investendo in attività formative nel triennio 2022-2024 conta di superare nei prossimi mesi i livelli produttivi registrati prima della pandemia da Covid.

Una forza lavoro ben addestrata e motivata è in grado di affrontare meglio le sfide e di adattarsi ai cambiamenti, garantendo una maggiore competitività nel lungo periodo. Per i dipendenti, la formazione aziendale offre crescita professionale, acquisizione di nuove competenze,< maggiore sicurezza lavorativa. Quello che prima era un obbligo, a volte anche mal digerito, oggi è senza dubbio una necessità.