La rivoluzione intelligente

Come l'AI sta trasformando aziende, clienti e produttività

Charlot che stringe i bulloni incessantemente, anche fuori dalla catena di montaggio, è uno dei manifesti controversi e iconici del progresso nel mondo del lavoro. Era il 1936 e i «Tempi moderni», tra ironia e situazioni caustiche, erano affrontati in questo film con sospetto e rassegnazione. Oltre al pericolo di “de-umanizzazione” nel processo produttivo, la mitica pellicola di Charlie Chaplin racchiude questioni irrisolte che tutt’oggi attendono risposte.

A quasi 100 anni di distanza, la nuova macchina che sta rivoluzionando il lavoro non è ingombrante, non crea vapore o fastidiosi rumori. Parliamo dell’intelligenza artificiale (AI). Una tecnologia che sta trasformando il panorama aziendale in tutto il mondo. Grazie alla sua capacità di elaborare enormi quantità di dati, offre alle imprese un vantaggio competitivo significativo: migliorare l'efficienza operativa, incrementare la produttività e prendere decisioni immediate e idonee.

Grazie all’automazione di una serie di processi, l'AI consente di ridurre la dipendenza da compiti manuali e ripetitivi. Ad esempio, se un cliente invia una e-mail con una domanda sulla spedizione di un articolo acquistato, l’intelligenza artificiale può riconoscere il contenuto della richiesta, estrarre informazioni e fornire una risposta automatica con lo stato dell'ordine. Il vantaggio aziendale, in questo caso, consiste nel ridurre l’intervento umano per le richieste di routine e consente al personale di concentrarsi su questioni più complesse e magari più urgenti. A tal proposito, ci sono alcuni numeri significativi che arrivano da uno studio del Parlamento europeo: è stimato tra l’11 e il 37% l’aumento della produttività del lavoro grazie all’AI entro il 2035 (come riporta il sito istituzionale www.europarl.europa.eu). La ricerca mette nero su bianco che l’intelligenza artificiale consente «percorsi di vendita più fluidi e ottimizzati, migliora la manutenzione dei macchinari, aumenta produzione, qualità, servizio al cliente e risparmio energetico».

In tema di razionalizzazione delle risorse e riduzione degli sprechi, esistono sistemi che rivoluzionano la gestione della catena di approvvigionamento, consentendo alle imprese di ottimizzare l'inventario, prevedere la domanda futura e migliorare l'efficienza complessiva. Sempre secondo lo studio del Parlamento europeo, l’AI applicata ai servizi pubblici può ridurre i costi e offrire miglioramenti nel trasporto pubblico, gestione di energia e rifiuti, sostenibilità dei prodotti. Per questo motivo, contribuisce a raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo. Una prospettiva tra l’1,5 e il 4% di riduzione delle emissioni globali di gas serra entro il 2030, attribuibile all’uso dell’intelligenza artificiale.

Il punto cruciale in materia aziendale è rappresentato dal prendere la decisione giusta e al momento opportuno. Un processo che è sicuramente agevolato dalla AI, che può fornire previsioni basate sui dati. Utilizzando algoritmi avanzati, è in grado di analizzare dati storici e attuali per identificare le migliori strategie e soluzioni. Ciò consente di assumere scelte tempestive, consentendo alle aziende di adattarsi rapidamente alle mutevoli condizioni di mercato. Ad esempio, algoritmi di apprendimento automatico possono analizzare grandi quantità di dati per identificare pattern e tendenze, consentendo alle aziende di prendere decisioni modellate sui dati stessi.

Inoltre, grazie all'analisi dei dati, le aziende possono anticipare le esigenze dei clienti e offrire soluzioni. Ad esempio, un sistema di intelligenza artificiale può prevedere quando un cliente potrebbe aver bisogno di un determinato prodotto e inviargli una notifica o un'offerta personalizzata in anticipo, direttamente sul suo smartphone o tramite e-mail. Comportamenti e modelli di acquisto che migliorano la fidelizzazione e le vendite. Inoltre i clienti possono beneficiare di una maggiore velocità nell'elaborazione delle richieste e un miglioramento dell'assistenza post-vendita. Caso sempre più frequente è l’utilizzo da parte delle aziende di chatbot e assistenti virtuali che aiutano il consumatore a risolvere i problemi in modo rapido ed efficiente, senza dover attendere l'assistenza di un operatore umano. L’utente quindi interagisce direttamente con l’incaricato digitale, ponendo domande e ricevendo risposte in tempo reale.

E qui si fa strada uno dei grandi interrogativi, che risale ai tempi citati in apertura. L’intelligenza artificiale potrà mai sostituire quella umana? Non aspetteremo quasi un secolo per dare qualche indicazione di risposta, ma solo una settimana con il prossimo articolo.