A.A.A.: Anche Assoluti Aspiranti

Il lavoro nel settore turistico e il recruiting digitale: chi cerca, trova?

Dal vecchio cartello attaccato sulla vetrina con la scritta «Cercasi personale» al titolare di un ristorante “costretto” a un balletto su TikTok per reclutare nuove leve, il passo è breve. O forse lunghissimo. La sostanza però non cambia: anche quest’anno torna l’infiammato dibattito sulla mancanza, e relativa ricerca, di personale impiegato nel settore turistico.
Tra interviste, talkshow, dirette social, le testimonianze si alternano da tutta Italia: da una parte chi offre lavoro, dall’altra chi risponde «assente». Secondo il Bollettino del sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal sono 353mila le unità ricercate nel trimestre giugno-agosto 2023. Confcommercio aggiunge che per questa stagione c’è bisogno di 280mila lavoratori in più rispetto all’anno precedente. Il doppio se si calcola anche la filiera dell'indotto. Le imprese si dicono sfiduciate e fanno sapere che il 40% del fabbisogno occupazionale sarà di difficile reperimento.

In questi giorni caldi, e non solo per le alte temperature, si fa spazio il bonus estate: un emendamento al decreto lavoro, approvato dalla commissione Affari sociali del Senato, che da giugno a settembre 2023, «riconosce una somma a titolo di trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e straordinario». A beneficiarne i dipendenti del privato, con un reddito 2022 non superiore a 40mila euro. La misura punta a «sopperire alla eccezionale mancanza» di lavoratori nel settore turistico, ricettivo e termale».

Grande richiesta e agevolazioni non fermano l’occultamento di operatori. Secondo un recente sondaggio di Swg, il 46% delle aziende segnala la mancanza di nuovi addetti preparati, il 28% parla di una generale assenza di persone disponibili a lavorare, mentre per il 19% delle imprese i candidati non ritengono adeguato il trattamento economico offerto.
Cosa spinge camerieri, cuochi, addetti alla reception, bagnini e barman ad essere sempre meno e sempre più introvabili? Insieme al fattore retributivo (quanto e come si guadagna), appare altrettanto importante migliorare il cosiddetto matching, ossia avvicinare di più aziende e possibili lavoratori.

L'evoluzione del mercato del lavoro, anche in seguito alla pandemia da Covid-19, ha portato le imprese a modificare le strategie di reclutamento. Pertanto le aziende si affidano sempre di più a società che si occupano di servizi di recruiting e tra questi, i webinar si sono affermati come uno strumento dai molteplici vantaggi. Uno dei principali è l’ampia portata e accessibilità. Le aziende possono raggiungere una platea di candidati provenienti da diverse parti, senza organizzare eventi fisici costosi. Un sistema di interazione in tempo reale tramite incontri live, chat, sondaggi, domande e risposte. Questo crea un ambiente dinamico e coinvolgente, in cui, attraverso presentazioni, testimonianze di dipendenti e video, le imprese possono comunicare la loro cultura aziendale, valori, opportunità di carriera. Un'alternativa sostenibile, a basso costo e sempre disponibile con la possibilità di registrare le sessioni e renderle fruibili successivamente attraverso i propri canali di comunicazione e social media.

Nel settore turistico è sempre più frequente la necessità di avere personale in possesso di soft skills (abilità trasversali, caratteristiche personali, propensione all’apprendimento), piuttosto che di hard skills (capacità tecniche e competenze specifiche). E questo accade non per il principio «'Ndo cojo cojo», cioè prendere chiunque purché lavori, ma perché una serie di caratteristiche sta assumendo sempre più importanza.
Essere in grado di presentare sé stessi in modo efficace consente di differenziarsi dalla concorrenza nella ricerca di opportunità professionali. Applicare nuove strategie per aumentare il personal branding (creare e gestire immagine e reputazione) serve a presentarsi al meglio nel mondo del lavoro: utilizzare i social media, creare una presenza online professionale, sfruttare le opportunità di networking per costruire una reputazione solida. Piattaforme come LinkedIn, Twitter, Instagram, aiutano a mostrare competenze, condividere contenuti di valore e connettersi con professionisti del settore ricercato.
Nel caso che stiamo analizzando, quindi, un aspirante chef per promuoversi potrebbe realizzare e pubblicare video mentre prepara un piatto, magari condividendolo e agevolando le reaction degli utenti. Metodologia simile per inviare le proprie candidature. Oltre al tradizionale formato cartaceo, sempre più usato è il «video CV» che permette di presentare sé stessi all’opera, in modo dinamico e mostrando competenze comunicative e interattive.

La propria immagine online è importante quanto quella offline. E questo vale sia per le persone fisiche, sia (soprattutto) per le aziende: curare la presenza digitale, monitorare la reputazione online attraverso i motori di ricerca e moderare eventuali commenti negativi sono azioni che fanno parte dell’odierno concetto di «marchio personale». Utile impostare la privacy policy (opzioni di controllo su piattaforme online e social) in modo strategico, ricordando che un personal branding forte implica elevate trasparenza e autenticità, condividendo contenuti informativi utili che possano aiutare gli altri professionisti.

Durante questa estate, secondo l’agenzia Demoskopica, arriveranno in Italia quasi 70milioni di turisti. E il settore dell’accoglienza non può farsi trovare impreparato.